Fabio Falugiani

Nato a Firenze nel 1969 da padre mugellano e madre fiorentina, Fabio Falugiani mostra fin da piccolo una profonda curiosità per la parola scritta, che favorisce la sua formazione classica e la predilezione per la poesia greca e latina. Saranno gli incontri con i romanzi di Pratolini e Camus ad avvicinarlo al Novecento. Appena maggiorenne convola a nozze e diventa padre di Luna, ma il matrimonio dura solo pochi anni. Le seconde nozze in età matura avranno ancora minor fortuna. Nel 1996 comincia la sua avventura nel mondo del commercio e della Grande Distribuzione che gli darà ottime soddisfazioni, ma mai la convinzione di essere realizzato. A trentacinque anni lascia l'amata Firenze per motivi professionali e dopo lungo girovagare, approda definitivamente nella cittadina di Monsummano Terme dove felicemente risiede tutt'oggi. Sono questi gli anni dediti allo studio della musica classica, passione tardiva ma intensa, che affianca i suoi interessi letterari. Ha pubblicato alcuni articoli e recensioni di Filologia con l'interesse particolare sulle relazioni tra la Firenze rinascimentale e la diffusione delle opere greco-latine. Ama il tennis, l'astronomia e la cucina italiana.

Celeste imperfetto

Giovanni Tempesti vive la sua adolescenza nella Firenze degli anni ’80. Il racconto della sua storia, in forma di cronaca, si sviluppa fino all’età più matura e si snoda intorno alle sue vicissitudini sentimentali. Vive i suoi amori adolescenziali insieme alle prime emozionanti scoperte della vita che sono, per lui, i libri e la musica. Tutto sembra procedere per il meglio fin quando gli resta incinta la prima ragazza con cui fa l’amore. Il matrimonio a diciotto anni e la figlia Bianca sconvolgono la sua vita, ma quando pensa di essere avviato verso una felicità possibile, la moglie lo tradisce. La separazione e il distacco da Bianca provocano una lacerazione interiore di cui non si accorge del tutto. Grazie agli amici riprende la gioventù “interrotta” e inizia col gruppo una serie di scorribande avventurose di tipo sentimentale fini a se stesse, dettate dalla sfiducia che Giovanni ripone nell’altro sesso e dall'inconsapevole desiderio di rivincita. Dopo un po’ di tempo cominciano ad apparire in lui delle deviazioni, dei vezzi o meglio delle particolarità; l’intolleranza verso ogni forma di tecnologia e progresso, la nostalgia per le cose antiche e per il passato. Intraprende studi scientifici e si diletta in giochi matematici assurdi, tra cui il più ricorrente è quello del tempo che occorrerebbe a una persona per contare fino a 100 miliardi e si insinua in lui la convinzione che la donna della sua vita sarà colei che risponderà d'istinto nella maniera giusta a questa domanda. Giovanni nutre un sogno che entra dentro di lui quasi senza accorgersene in una notte sulla spiaggia con una sconosciuta: avere una famiglia felice, una moglie, dei bambini, una casa e un prato da tagliare. Stila, poi, un catalogo di donne in cui annota le sue conquiste e le valuta segnandone caratteristiche positive e negative. Comincia una doppia vita che sboccia nel paragone della figura mozartiana di Don Giovanni, un uomo che distrugge le donne e per natura anche se stesso.
Il protagonista è il fulcro dell'intero tessuto narrativo, ma è sorretto da tutte le figure che incontra, si potrebbe dire che è un uomo costruito pezzo dopo pezzo dalle persone con cui si relaziona. Il focus del romanzo sta nella comunicazione che il protagonista ha prima con se stesso e poi con gli altri. Due sono le esperienze dolorose nell'opera: la prima è rappresentata dal tentativo, non del tutto riuscito, di comunicare col prossimo. La seconda è la complessa caduta della famiglia nella nostra società e di come il protagonista, a suo modo, cerchi di salvarla. La crisi dell'identità famigliare fa apparire la totalità delle comparse come un immenso gregge allo sbando che non ha punti fermi a cui appoggiarsi. Il contrasto tra la dissolvenza di tutto quel che Giovanni tocca e la sua caparbia fiducia nel poter costruire qualcosa, evocano la parte più luminosa e positiva del romanzo. L'arte, l'amore per la cultura, la mistica bellezza della musica, Firenze, il fascino dei ricordi e il tempo che passa, sono le non piccole speranze di cui Giovanni si riveste e che non lo tradiranno mai, sono il bagaglio della sua memoria e rappresentano il coraggioso tentativo di combattere l'eterna e implacabile dissoluzione di tutte le cose.