Gaia Conventi

Gaia Conventi è nata a Goro (FE) nel 1974 ed è diplomata al Liceo scientifico. Ha frequentato Scienze dell'educazione all'università di Ferrara, facoltà che ha lasciato per lavorare come metalmeccanico alle Poste Elettroniche di Bologna. È stata anche pescatore di vongole e barbiere. Ha vissuto per un decennio a Ferrara per poi trasferirsi a Copparo, dove collabora alle iniziative culturali della Biblioteca Comunale. I suoi testi sono sempre ambientati a Ferrara e nella provincia, come omaggio ai luoghi e alle persone che ama. Ha iniziato a scrivere gialli nel 2003 per ovviare a una giornata di pioggia.

Ha pubblicato diversi romanzi e antologie: con Stefano Borghi le raccolte mistery Sulfureo racconti in giallo e nero (Edizioni Edigiò, 2007), Chiaro di lama (Edizioni Edigiò, 2008), I deliziosi delitti di LittleTown (Edizioni Edigiò, 2009); il breve romanzo storico Enigma pagano (Edizioni Carta e Penna, 2008), ancora con Stefano Borghi; i gialli comici Una scomoda indagine e un cane fetente (Caravaggio Editore, 2008) – vincitore del Piemonte Noir 2008 –, La morte in pentola (Edizioni Forme Libere, 2010) – secondo classificato al Premio Nazionale di Arti Letterarie 2009 e vincitore del premio Passi nel buio 2009 –; il noir erotico CipriaVaniglia (Edizioni Damster, 2011), scritto con Maria Silvia Avanzato e vincitore dell'Eroxè Context 2011; il giallo comico Giallo di zucca (Betelgeuse Editore, 2013) – terzo classificato al concorso nazionale Delitto d'autore 2009, finalista al premio Dal manoscritto al libro III edizione di Perrone Editore, menzione d'onore nella sezione editi di Garfagnana in Giallo 2013 e secondo classificato al Premio Internazionale Giornalistico di Ferrara –; il volume Novelle col morto (Betelgeuse Editore, 2014) che raccoglie due brevi romanzi gialli dal taglio comico. I suoi racconti sono presenti in molte antologie: Lama e Trama 2010, Orme Gialle 2010, Riso Nero, Melissa il fantasma dell’A4 - antologia tributo a Danilo Arona, Nero per 9.

Nel 2009 ha vinto il MystFest - Gran Giallo Città di Cattolica col racconto La morte scivola sotto la pelle (Giallo Mondadori n° 2993) e nel 2010 è tornata in finale col racconto inedito Dieci insonni nel limo.

Nel 2015 è stata tra gli organizzatori del festival letterario GialloFerrara e segretaria del concorso letterario nazionale Giallo Ferace. Dal 2015 segue in qualità di fotografo il campionato italiano di tiro dinamico sportivo. I suoi resoconti dai campi di gara si trovano sul giornale online Il Mostardino. Sul web si è occupata di editoria e recensioni per i lit-blog La poesia e lo spirito e Sul Romanzo, sul suo blog Giramenti pubblica recensioni librarie e gallerie fotografiche.

Ha da sempre l'hobby della fotografia, legge di continuo e quando può parte all'avventura. Negli anni ha stabilito che la meta importa poco, ovunque ci sono cose curiose da fotografare e persone interessanti da conoscere. Dal 1998 è sposata con un musicista, da molto prima ascolta canzoni italiane degli anni Trenta.

D'argine al male

Nell'estremo lembo della provincia ferrarese, dove il Po incontra il mare, una piccola comunità deve fare i conti con le bizzarrie del grande fiume. Allo stesso modo, Giovanni e Iolanda, fratelli e nemici, devono patteggiare per sopravvivere. La loro casa è nascosta nella golena; lì accanto, nella campagna bonificata, il cimitero. Il Po e l'Adriatico scandiscono ore e stagioni come le campane a morto segnano i giorni dei protagonisti. Lui con un passato di ricoveri psichiatrici, lei priva di uno scopo e intenzionata a trovarne uno.
L'anziana madre ha lasciato dietro di sé le macerie di un morboso rapporto con la figlia. E Giovanni, a cui la madre ha sempre preferito Iolanda, ora può finalmente far scontare alla sorella anni di materne angherie. Ma non sarà questo a innescare il meccanismo che li porterà allo scontro, perché mentre Giovanni trama Iolanda agisce: rimasta senza la madre da accudire, l'anziana donna cerca una bambola a cui prestare attenzioni. Francesca, una bambola viva. Sarà lei a riportare a galla il marcio che cova nel passato di Giovanni e Iolanda. Divisi seppur inscindibili, ma nella vecchia casa non c'è spazio per entrambi.

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