Gilberto Antonioli

Gilberto Antonioli è nato a Verona, dove risiede. Ha frequentato il liceo classico e varie università. Dopo aver seguito il corso di laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Verona (sede staccata di Padova) e quello di Giurisprudenza presso l’Università di Ferrara, non completati, ha conseguito il diploma di laurea in Giurisprudenza a Bologna, in Filosofia a Verona, in Magistero e Scienze Religiose a Milano, Filologia della letteratura italiana a Verona, in Storia e Geografia dell’Europa a Verona, in Lettere a Bologna, in Filologia e Critica del testo a Trento. Ha frequentato il Corso Triennale di Giornalismo presso l’Istituto Superiore di Giornalismo e della Comunicazione Televisiva a Milano, durante il quale ha partecipato ai Corsi di studi su Tecniche e Cultura delle Pubbliche relazioni e di Metodologie e cultura dell’informazione. Ha frequentato Corsi di Storia dell’Arte presso l’”Accademia Cignaroli” di Verona e di Cultura politica presso la Fondazione “Toniolo” di Verona. Per alcuni anni ha diretto, a Verona, un Corso di cultura Politica e un Corso di cultura sportiva, con l’associazione “Verona Viva”.
Ha fondato e diretto associazioni culturali e sportive. Ha lavorato come assicuratore, barista, operaio, commesso, tecnico della strada, contadino, giornalista, bancario. Ha militato nel Corpo degli Alpini ed è stato donatore di sangue. Medaglia d’oro per aver superato le 50 donazioni. È Cavaliere della Repubblica e Accademico di molte Accademie letterarie italiane e straniere.
Ha svolto un’intensa attività sportiva, sia come atleta sia come dirigente. Ha guidato, per alcuni anni, l’U.S. Golosine di Verona, raggiungendo notevoli risultati in campo regionale e nazionale.
Ha collaborato con diverse riviste e quotidiani veronesi e nazionali, fra cui: l’Arena, Stadio, Arte in, Arte Illustrata, Verona Magazine, Calcio dilettante, Il Convivio, Silarus, Le Muse.
Si sono interessati alle sue opere: Roberto Sanesi, Sandro Mozzambani, Mario Luzi, Domenico Cara, Stefano Verdino, Giulio Galetto, Augusto Barbi, Alberto Armellin, Michele Gragnato, Michele Alemanno, Fulvio Aglieri, Massimo Scrignoli, Eugenio Rebecchi, Cristina Simonelli, Giuseppe Chiecchi, Peter Russel, Antonio Romano, Agostino Contò, Liliane Bonfilis, Yvonne Dorota, Giuliano Ladolfi, Maria Teresa Liuzzo, Giuseppe Vaccari, Augusta Celada.
Fa parte di varie Accademie letterarie. È stato premiato in molti concorsi di poesia conseguendo numerosi premi e altri importanti riconoscimenti.
Alcune sue poesie sono state musicate, altre sono state tradotte, altre si trovano in importanti Antologie. Ha pubblicato diversi volumi di poesia e alcuni libri d’artista in collaborazione con Maria Teresa Cazzadori di Verona. Ha pubblicato due CD con suoi brani poetici e accompagnamento musicale di due cantautori.
Ha scritto e pubblicato due saggi su Clemente Rebora e Dino Campana.
Nel cassetto ha numerosi saggi su Camillo Sbarbaro, Simone Weil, Gabriele D’Annunzio.
Così Gilberto Antonioli parla della sua poesia:
Mi piace pensare alla mia poesia come a una composizione ricca e complessa, ma anche semplice e diretta, che non è possibile inquadrare in rigidi schemi, dai quali non potrebbe sottrarsi, ma che rappresenta un luogo che sfugge alle statistiche, alle definizioni senza possibilità d’uscita, all’obbligatorietà di appartenenza a visioni precedenti, che un lettore/critico potrebbe essere indotto a intravvedere. Nonostante ciò spero che qualche volta sia in grado di offrire spunti di riflessione capaci di indurre qualcuno a fermarsi, ritornare, meditare, per poi riprendere assieme a lei, ma anche da solo, il cammino interrotto”.

All'alba viviamo le prime emozioni

Ho costruito un racconto che si sviluppa con brevi brani poetici, non collocati in maniera temporale. Ho rappresentato le tappe di un amore che nasce, si sviluppa e prosegue oppure termina, ponendolo in tre momenti dei quali questo volume rappresenta il primo, quello della conoscenza fra ragazzi giovani alla prima esperienza. Lo sviluppo è spesso reso con termini molto semplici, che spero facciano comprendere la sensibilità ingenua dei primi approcci, dei primi contatti costruiti osservando di sfuggita gli occhi, ascoltando le parole, tremando al primo contatto delle mani.

Mi piace pensare a questo volume come a una composizione ricca e complessa ma anche semplice e diretta, che non è possibile inquadrare in rigidi schemi, dai quali non potrebbe sottrarsi, ma che rappresenta un luogo che sfugge alle statistiche, alle definizioni senza possibilità d’uscita, all’obbligatorietà di appartenenza a visioni precedenti, che un lettore-critico potrebbe essere indotto ad intravvedere. Nonostante ciò spero che sia in grado di offrire spunti di riflessione capaci di indurre il lettore a fermarsi, ritornare, meditare, sulle vicende amorose e sulla loro nascita e sul loro sviluppo. Spero che questa raccolta, assieme alle due prossime, abbia la dignità di un racconto poetico.